Ho partecipato anch'io al Drabble Day 2.0 sul ~ We are JohnLOCKed

Stiles lancia un’ occhiataccia a Derek quando questi raggiunge la bottiglia d’acqua prima di lui e gliene versa un bicchiere. Derek, però, gli sorride come se nulla fosse ignorando lo sguardo omicida del più giovane e tornando a prestare attenzione alla sua cena . Stiles non sa se l’altro lo fa apposto o se gli vieni istintivo, ma sa che se non la smette immediatamente di trattarlo come se fosse fatto di cristallo gli farà molto male. Per il bene di suo figlio, ovviamente.

Succede di nuovo mentre stanno sparecchiando e Stiles sta raccogliendo tutti i piatti sporchi dalla tavola. Derek si muove silenziosamente e, arrivandogli da dietro, glieli sfila tutti da mano per poi andare diritto in cucina senza dire una parola. Stiles è scioccato; la sua mente è tutto un “L’ha fatto di nuovo? L’ha fatto di nuovo! Come ha potuto farlo di nuovo?!?!” e le espressioni del suo viso passano dalla sorpresa alla furia in pochi secondi.

Si volta di scatto per seguirlo e dirgliene quattro quando vede un tovagliolo a terra vicino al tavolo e, borbottando fra sé un idiota e stupido lupo, si piega per raccoglierlo. Prima ancora che possa arrivare a sfiorarlo una mano lo blocca e lo rimette in posizione verticale. Stiles guarda Derek alzare il tovagliolo come se nulla fosse, ed esplode: «Smettila di trattarmi così, Derek! » gli urla contro. «Sono incinto, non invalido! » continua mentre l’altro lo guarda con uno sguardo fra il colpevole e il triste.

«Se non la smetti immediatamente» continua ancora Stiles puntando il dito e usando la voce seria, quella che suo padre teme quando lo rimprovera, «ti butto fuori di qui e mi trovo un altro lupo! »

La reazione di Derek è quasi comica. Il suo sguardo passa dal preoccupato all’oltraggiato in pochissimo tempo e mostra i denti aggressivo, come se anche solo l’idea di un altro lupo di fianco a Stiles fosse una vera e propria minaccia.

Stiles non sa come farà ad arrivare al termine di questa gravidanza, ma dall’espressione che Derek ha sa già che almeno con lui si divertirà parecchio.

«Più dettagli inserirai, più credibile sarà il sogno. Ricorda che Richardson incontra spesso la ragazza in questa strada, per cui studia i file che ti ho dato e analizza le foto che ho inserito così da aggiungere-»

«Oh tesoro, tutti quei paroloni ti rendono sexy.»

Arthur si volta giusto in tempo per ritrovarsi il corpo di una biondina vestita di rosso che gli si getta fra le braccia. Se Arthur non sapesse che quella donna è in realtà Eames, potrebbe soffermarsi sulla curva dolce dei suoi seni e sulla pelle morbida dei suoi fianchi, ma invece ne è molto consapevole e afferrando la “donna” per le spalle l’allontana da lui.

«Non è affatto divertente Mr Eames » dice mentre sente Eames fare le fusa e Ariadne ridere divertita alle sue spalle.

«Sei tutto rosso Arthiiii» continua Eames, tornando ad avvicinarsi e a passare le mani sul petto dell’altro con fare civettuolo.

Le risate di Ariadne si sentono in lontananza, lì dove sta testando nuove strutture, e Arthur distoglie lo sguardo da lei per afferrare le mani di Eames e voltarsi a fronteggiare la biondina. Ma Eames ha già cambiato forma ed è nuovamente nel suo corpo, così quando gli prende il viso fra le mani e lo bacia, Arthur sente la vera forza delle sue mani e la barba sfatta di un giorno pungergli il viso.

Tra loro è sempre stato un mordi e fuggi, una corsa senza fermate, un gioco senza fine. Il sesso è divertente, i soprannomi pure, ma mai come ora Arthur realizza che forse non è poi così un gioco ciò che hanno condiviso per tutto questo tempo.

Che forse Eames chiama tesoro solo lui per una ragione precisa e che lui controlla dove l’altro sia e se stia bene per un motivo che non ha nulla a che vedere con il lavoro.

E mentre sente le sue labbra sulle sue e mani calde stringerlo, Arthur allontana quei pensieri ed apre gli occhi.

Forse, dopotutto, tra loro c’era qualcosa di più.

mrs_bored

Era insolito per un omega non aver affrontato un calore prima d’ora alla sua età. Gli omega raggiungevano il pieno sviluppo intorno all’età dei quindici/sedici anni, ma Will era sempre stato particolare dopotutto per cui arrivare all’età di ventisei anni senza averne mai avuto uno si poteva dire normale per lui.

Non si preoccupava della cosa, i dottori gli avevano garantito che il suo primo ciclo di calore sarebbe arrivato appena avrebbe incontrato un alfa a lui compatibile, per cui era certo di non dover mai aver a che fare con quel problema. Will era un omega problematico dopotutto, chi avrebbe voluto passare il resto della vita con lui?

Per questo, convinto delle sue idee, proprio non si spiegava il perché del calore improvviso che lo aveva colto quando Hannibal lo aveva toccato.

Il suo odore era cambiato, più dolce, più forte; Will poteva dirlo dal modo in cui Hannibal lo stava fissando con occhi affamati. E quel calore, così struggente e affaticante che si stava diffondendo in tutto il corpo, non faceva che spingerlo verso l’alfa per averne un altro po’, solo un po’.

La testa era leggera e piena dell’odore forte e mascolino dell’altro, le gambe deboli e tremanti ma ancora abbastanza forti da spingerlo a camminare verso il dottore. Era tutto così istintivo, così animale. Era puro desiderio e Will non poteva fermarlo. Lo voleva.

Si sentiva stordito e a tratti confuso, ma quando iniziò a bagnarsi fra le gambe e a tirarsi i vestiti di dosso (perché faceva caldo, troppo caldo) le mani di Hannibal erano sulle sue pronto ad aiutarlo. Il contatto portò a una nuova scaricare di piacere attraverso il corpo di Will che, gemendo senza pudore, si gettò fra le braccia dell’alfa.

A quanto pare si era sbagliato: qualcuno per lui c’era.